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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Elogio della pazzia.djvu{{padleft:85|3|0]]steriosa, nè mirabile una tal differenza; poichè questi sapienti non sanno dire ordinariamente se non cose malinconiche; e talvolta, confidando nel loro sapere, si fanno lecito di offendere le dilicate orecchie con pungenti verità. I miei pazzi all’incontro tengono una via totalmente opposta, e osservano coi principi tutti quei modi che sogliono maggiormente aggradire, e li divertono con mille scherzi e buffonerie, con motti satirici, con ismorfie e strambotti da far chiunque smascellar delle risa. Notate di passaggio quel privilegio che godono i buffoni, di poter parlare con tutta la sincerità e schiettezza. Qual cosa più lodevole della verità? Sebbene presso Platone Alcibiade dice: che la verità si trova nel vino e nei fanciulli; pure a me particolarmente tutta si conviene la sua lode: poichè secondo la testimonianza di Euripide, tutto ciò che lo stolto rinchiude nel cuore, lo porta scolpito anche sulla fronte, e lo manifesta colle parole. Ma i savj, giusta lo stesso Euripide, hanno due lingue, l’una per dire ciò che pensano, e l’altra per parlare secondo le circostanze: hanno costoro, quando lo vogliono, il talento di far comparire il nero bianco, e il bianco nero;

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