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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Elogio della pazzia.djvu{{padleft:87|3|0]]bastanti a far appiccare un filosofo. La verità non suol offendere alcuno, quando non lo ferisca: ora gli Dei non hanno concesso che ai soli pazzerelli il bel privilegio di censurare e di moralizzare senza offendere alcuno. Egli è quasi per le stesse ragioni che, le donne amano i matti ed i buffoni; imperciocchè questo sesso è molto inclinato al riso ed alle frivolezze. D’altra parte, qualunque cosa facciano le signorine con questa sorta di persone (e talvolta ne fanno d’ogni sorta), sembra loro un giochetto, od uno scherzo: tanto è ingegnoso e scaltro il bel sesso a colorire e mascherare le sue scappatine.
Per ritornare adunque alla felicità dei pazzi, devo dire, che passano questi tutta la loro vita con molto diletto e che uscendone, senza temere o sentir la morte, volano dritto dritto ai campi elisi, ove le loro pie e sfaccendate animuccie ricominciano a divertirsi meglio di prima. Confrontate adesso la condizione di qualunque siasi savio con quella di uno stolto. Rappresentatevi, figuratevi un uomo venerabile, un vero esempio di saviezza, ed osservate come