< Pagina:Esilio - Ada Negri, 1914.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
102 | lèvati, e cammina |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Esilio - Ada Negri, 1914.djvu{{padleft:112|3|0]]
E le gemme sui bronchi sono bionde
d’infanzia; e i peschi e i mandorli ed i meli,
entro le aeree nuvole dei veli
12caduchi, attendon l’ora dello fronde.
Chiare ombrelle di salici s’affacciano
ai cancelli ove a spire il biancospino
s’ingiglia. A tratti, nel languor divino,
16qualche petalo muor su la tua traccia.
Tutto è si lieve che par fatto d’ale
e d’aria: anche il tuo passo e la tua forma
terrena: o il senso par che in te s’addorma
20sotto l’incanto che non è mortale.
Giardini ignoti sotto cieli ignoti
benedicenti!... Or tu rinasci, infante
gaia, con pura bocca ancor fragrante
24di mistero, con puri occhi ancor vuoti
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.