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130 | compagni di strada |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Esilio - Ada Negri, 1914.djvu{{padleft:140|3|0]]
Ma di pietrame dietro un grigio ammasso
terminan l’orme — e un uomo s’accovaccia. —
Uomo, chi sei?... Perchè celi la faccia?...
12Ben fu il tuo sangue a far vermiglio il sasso?...
T’hanno ferito?... ov’è il tuo male?... Lascia
ch’io ti lavi la piaga, ch’io t’assista.
Guardami.... — ah!... mai non vidi su più trista
16faccia l’orror di più feroce ambascia.
Comprendo. Non è tuo quel sangue. L’hai
versato in altri. Oh, meglio assai se fosse
tuo!... Non farebbe di sè tanto rosse
20la terra e l’aria, adesso, e ovunque andrai.
Ma non temere della mia presenza.
Io sono fuori della legge. Accanto
stanno, e si guardan, sole, ignude, in pianto,
24la tua coscienza con la mia coscienza.