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Il violinista 143

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talora, e strappa l’urlo; e in un singulto
lo spezza; e poi lo sgrana in razzi, in trilli
salenti in frenesia, come zampilli
28di sangue, verso un paradiso occulto.


٭



Io che t’ascolto, piccola, celata
fra Georg il minatore e Willy il fabbro,
pur tengo, dietro questo chiuso labbro,
32una pulsante forza imbavagliata.


Forza di melodia, che da un tormento
intimo viene, e che talor mi strozza
dentro così, che n’ho la gola mozza,
36ma non la posso liberar nel vento.

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