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IL DONO.


Nella notte un selvaggio urlo, senz’eco.
— Urlo di vita, o pur di morte?... — Quella
che in esso lacerò la bocca bella
4or s’è composta in un silenzio cieco.


Dorme il suo nato a lei daccanto: informe
nodo di carne inconscia e bruta. — L’atto
del generarlo la scagliò d’un tratto
8nel buio di voragini senz’orme.

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