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NOTE.

1 Il Göttling crede guasta la lezione, e ne propone un’altra, la cui traduzione sarebbe:

L’isola sacra, che da pria gli Eterni
Abantide nomâr, ma poi gli umani
Nomaro Eubea.

2 È il noto mito di Giunone, che per impedire i con vegni furtivi di Giove con Io, si serve degli occhi di Argo.

3 Detto perciò giuramento Afrodisio, la cui formola in nostra lingua sarebbe: Per Giove e per Io.

4 Gente ellenica immigrata in Creta: ripartita in Pela sgi, Achei e Dori. Vedi Muller, Dor., I, pag. 29; citato dal Göttling.

5 Tale sarebbe il senso più ovvio. Ma uno scoliasta d’Omero interpretando il verso 104 del lib. VII, dell’Odissea, osserva, che la parola del testo mulē significa non solo macina, ma anche la parte ossea del femore sporgente in fuori, a cui le donne appoggiano il manico della conocchia. Di più dice, che il

mēlopon karpon del testo significa pure i fiocchi di

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