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DI FRANCESCO REDI. | 159 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu{{padleft:160|3|0]]trati per di fuori, non è così facile il determinarlo, imperocchè, dal vedersi che quasi tutte l’altre maniere di frutti generano da per sè i vermi, parrebbe che anco il nocciuolo dovesse generargli; dall’altra parte potrebb’essere argomento non dispregevole che v’entrino per di fuora, l’osservarsi che tutte le nocciuole bacate, da cui non sia per ancora uscito il verme, hanno nel guscio un piccol callo, o porro o eminenza, che è forse la cicatrice del foro che è fatto dal verme allora quando, essendo esso verme piccolissimo e facendosi la strada pel guscio tenero della nocciuola, penetrò nella cavità di essa; ed il foro poi, col crescere e coll’indurarsi del guscio, andò restrignendosi e saldandosi, onde il verme, quando è ingrossato e fatto, se vuole uscirne bisogna che si faccia un nuovo foro più largo, il qual foro si trova in tutte le nocciuole dalle quali o è fuggito il verme o è in procinto di fuggirne. Io sto dunque in dubbio di quello che io debba credere, e non mi saprei risolvere, ancorchè l’autorità d’un dottissimo filosofo mi faccia parer più credibile che i bachi delle nocciuole sien bachi venuti di fuora, e non generati dentro di esse; e questi si è il celebratissimo Ioachimo Iungio di Lubecca nelle sue fisiche Dossoscopie, raccolte e stampate con note molto