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198 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu{{padleft:195|3|0]]pria, e singular generazione; ma e’ bisogna bene aguzzar gli occhi e armargli bene d’un microscopio squisitissimo per potergli squisitamente ravvisare, tanto son minuti e quasi quasi invisibili; onde penso che ne manchi poco a potergli noverare tra gli atomi. Quegli delle formiche alate son della stessa figura d’una zecca della gallina, che vedrete delineata nella Tav: 2, e quegli delle formiche senz’ale si rassomigliano in gran parte a quella della tortora, che pure vedrete nella suddetta seconda Tavola.

Gli autori della storia naturale riferiscono, e tutti i pescatori lo raffermano, che i pesci ancora son molestati da varie maniere d’insetti; e son nomi a loro notissimi la pulce, il pidocchio e la cimice di mare. Aristotile lo scrisse de’ delfini e de’ tonni: altri l’hanno affermato del salmone e del pesce spada. Plinio ne parlò in generale dicendo. Nulla cosa è che non nasca in mare. Vi sono infin quegli animaluzzi estivi dell’osterie, che fastidiosi velocemente saltellano, e quegli che tra’ capelli s’ascondono. Tirandosi l’esca fuor dell’acqua, vi si trovano spesso aggomitolati intorno; e questi si dice che la notte rompano il sonno a’ pesci in mare; ed alcuni nascono in alcuni pesci, tra’ quali si novera il calcide. Acciocchè possiate più facilmente aderire all’autorevole sentimento di questi approvati

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