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DI FRANCESCO REDI. | 205 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu{{padleft:202|3|0]]dorso, in cui si vede un gobbo di color tanè oscuro, e di questo stesso tanè è tutta colorita e tinta la zecca della tigre. Ho fatto ricercare se le tigri sieno infestate ancora da’ pidocchi, ma non se ne son mai ravvisati; ed il simile dico di tutti quanti i leoni, pardi, orsi, icneumoni, gatti di zibetto e gatti selvaggi affricani, che con antico e real costume son mantenuti ne’ serragli del Serenissimo Granduca: non nego contuttociò che non ne possano avere, ma solamente affermo che questi animali che di presente vi si trovano non ne hanno, o per trovargli non si è usata quella puntual diligenza che conveniva; imperocchè lo scherzar intorno alle tigri ed a’ leoni è un certo mestiere che non si trova così facilmente chi voglia imprenderlo.
Quando presi la penna, ebbi in mente di scrivervi una Lettera convenevole, ma trapassandone di gran lunga, non so come, i confini, m’è venuto scritto presso più che un libro, e con istile talvolta tutto secco, e digiuno d’ogni leggiadria; perlochè ne potrò esser con molta ragione da molti biasimato, ed io non saprei contraddirlo: non vorrei già che qualcuno si biasimasse di me per aver io detto forse troppo francamente il mio parere intorno ad alcuni sentimenti de’ più rinomati maestri del nostro, e de’ passati secoli; im-