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DI FRANCESCO REDI. 35

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu{{padleft:39|3|0]]sche, ma bensì che e’ nascono dallo sterco delle medesime; e per renderne la ragione, con falso presupposto soggiunse: Ratio huius rei animis candidis obscura esse nequit; muscae enim omnia liguriunt, vermiumque materiam una cum cibo assumunt, assumptamque per alvum reddunt. Non osservò lo Sperlingio quel ch’ognuno può giornalmente osservare, ed è che le mosche hanno la loro ovaia divisa in due celle separate le quali contengono l’uova o cacchioni, e gli tramandano ad un solo e comune canaletto, giù per lo quale son tramandate fuor del corpo ed in quantità così grande che par cosa incredibile, essendochè certe mosche verdi son tanto feconde che ognuna di esse avrà nell’ovaia fino a dugento cacchioni; s’ingannò dunque lo Sperlingio credendo che i vermi delle mosche nascessero dallo sterco di esse mosche, e con lo Sperlingio s’ingannò forse ancora il dottissimo padre Atanasio Chircher, che ebbe una non molto dissimile opinione. Ma non meno di questi due famosi scrittori andò lontano dal vero un grandissimo virtuoso e mio carissimo amico il quale, avendo veduto che un moscone incappato nella rete, ogni volta che dal ragno era morso, gettava qualche verme, venne in opinione che le morsure del ragno virtude avessero e possanza di fare inverminare i

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