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44 | ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu{{padleft:48|3|0]]avvenire per la freddezza di quel paese inabile a poter generare e nutrire que’ volanti insetti; e lo stesso padre Atanasio Chircher credè verissima quella nascita artificiosa delle pecchie; anzi, nel libro duodecimo del Mondo sotterraneo, insegnò ancora che dallo sterco de’ buoi pullulano alcuni vermi a guisa di bruchi i quali, in breve tempo mettendo l’ali, si cangiano in api. Io non so se questo commendabile autore ne abbia mai fatta oculatamente la sperienza; so bene che quando ho fatto tenere in luogo aperto, come vuole esso padre Chircher, lo sterco e de’ buoi e di qualsivoglia altro animale, sempre ne son nati i bachi e di primavera e di state e d’autunno; e da’ bachi ne son sorte le mosche ed i moscherini, e non l’api; ma se l’ho fatto conservare in luogo chiuso, dove le mosche ed i moscherini non abbian potuto penetrare nè figliarvi sopra le loro uova, non vi ho mai veduto nascere cosa alcuna: e di qui si scorge evidentemente quanto senza ragione Frate Alberto Tedesco, cognominato Magno, affermasse che dal letame putrefatto nascer sogliano le mosche. Ma, per non uscir del filo, vi torno di nuovo a scrivere che infiniti sono gli autori moderni che si persuadono che dalle carni de’ tori abbian vita le pecchie: nel libro Della generazione degli animali