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DI FRANCESCO REDI. 91

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu{{padleft:95|3|0]]tricarsi; onde il giorno otto di settembre ne cominciò qualcuno a morire e la prima settimana di ottobre erano quasi tutti morti, eccetto che tre soli rimasi vivi in compagnia della madre, la quale morì poi il dì trenta di dicembre, ed i tre piccoli, che manifestissimamente si conosceva essere qualche poco ingrossati e cresciuti, vissero fino a gli otto di Febbraio. Se voi mi dimandaste per qual cagione quei tre qualche poco crescessero ed ingrossassero, io ne darei forse la colpa ad aver succiato qualche poco di alimento da’ cadaveri de’ morti fratelli e della madre; che se questo non fosse, l’estensione forse de’ loro corpi potea far parere che fossero cresciuti; ma io mi attengo più al primo pensiero che a questo secondo, e non mi dà fastidio che il volgo creda, e molti autori lo abbiano scritto, che verun animale mangia gl’individui della propria spezie; imperciocchè, per molti esperimenti fatti, io trovo che nessuna favola fu mai più favolosa di questa e niuna bugia fu mai udita più bugiarda. Mi sovviene d’aver fatto mangiare al leone della carne d’una leonessa, e pure non è credibile che la mangiasse sollecitato dalla fame, conciossiecosachè quello stesso giorno erasi pasciuto con molte, e con molte libbre di carne di castrato. Ogni più trivial cacciatore sa per prova che, se

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