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DI FRANCESCO REDI. 93

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu{{padleft:97|3|0]]non gli può entrar tutto nello stomaco, cosa curiosa, dico, è a vedere il luccio vittorioso nuotar per l’acqua con l’altro luccio che gli avanza fuor della gola uno o due palmi, e così tenerlo molt’e molt’ore, infino a tanto che il capo del luccio ingoiato ed introdotto nello stomaco a poco a poco s’ intenerisca, ed intenerito si consumi, e consumato lasci lo stomaco vòto, acciocchè insensibilmente possa sdrucciolarvi quel residuo di busto e di coda che prima non avea potuto capirvi. I gavonchi altresì, che sono una razza d’anguille che vivono di preda, ingoiano gli altri gavonchi minori, l’anguille gentili e quell’altre che son dette musini: ed io più e più volte n’ho trovate ne’ loro lunghissimi stomachi.

Altri ragnateli ancora, e maschi e femmine, feci rinchiudere ne’ vasi di vetro, ma non trovai altro da osservare che la lunghezza della lor vita senz’alimento, essendo che alcuni presi a’ quindici di luglio camparono sino alla fine di gennaio. Osservai parimente che uno di quegli, dopo essere stato rinchiuso un mese, gettò la spoglia sana ed intera, la quale un altro ragno pareva; ed un altro indugiò a spogliarsene dopo i cinquanta giorni. Questo spogliarsi de’ ragnateli fu prima di me considerato dal dottissimo Tom-

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