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XVIII

Amor prigioniero

(1787)

  Rompe le dense tenebre
l’alba col nuovo lume,
gorgoglia l’onda tremula,
che riconosce il nume.

  5Bacia nascente zeffiro,
molle d’argentea brina,
caro al nocchier, la placida
oriental marina.

  Amor giá scioglie il canape
10dalla tirrena sponda,
l’aure propizie spirano,
geme canuta l’onda.

  Coi pinti remi fendono
i flutti cento Amori,
15adorno il sen di porpora
e il biondo crin di fiori.

  Splende la poppa idalia,
aspra d’intagli e d’oro,
superba di barbarico,
20amatunteo lavoro.

  Con la fenicia vergine
Giove la prora adorna,
e specchia nell’Oceano
le insidiose corna.

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