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  Dove rivolge impavido
la procellosa guerra,
ne teme il nome e incurvasi
60la rispettosa terra.

  Scuote la fertil Candia
le scitiche ritorte,
e Nicosia può schiudere
al vincitor le porte.

  65Regge il germano i veneti
impazienti legni,
l’Egeo paventa timido
i minacciosi sdegni.

  Le turche navi premono
70il contrastato mare:
le crederesti Cicladi
fra lor, divelte, urtare.

  Tuonan i bronzi, e i fulmini
spesso stridendo vanno,
75ministri irrevocabili
di paventato danno.

  Il giovin duce adriaco
su l’alta poppa siede:
l’affronta il Trace e, pavido,
80fugge, ché Marte il crede.

  Egli l’incalza, sdegnasi,
fremendo, l’onda bruna,
e giá raggiunge rapido
la fuggitiva luna.

  85Si urtano i legni: cadono
i primi duci estinti,
e incerti si confondono
i vincitor coi vinti.

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