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  25e fra i rimorsi inutili,
preda di stolti inganni,
invidiato fugge
l’ignoto stuol degli anni.

  Chiede una trista vittima
30l’inesorabil Pluto,
e noi cessiam di vivere,
senza d’aver vissuto.

  Ci frena irremeabile
Stige l’invito piede,
35e al pianto sordo il Fato
su della porta siede.

  Finché la diva pallida
con l’arco non mi fere,
perché piú tardi albeggino
40le chiome, io vo’ godere.

  Di questo fonte al tremolo,
soave mormorio,
vo’ premer, sospirando,
il sen dell’idol mio.

  45Tronchi pur, muta ed invida,
lo stame allor la sorte:
fra gli amorosi palpiti
deluderò la morte.

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