< Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
scherzi | 261 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu{{padleft:267|3|0]]
Togli dell’arse guance,
togli i smirnei colori
e i bianchi vel, che spirano
d’intorno assiri odori.
Di quelle sete spògliati,
che il Gallo a noi vicino
ci manda, che figurano
volti di Pechino.
Riponi omai le gravide
tazze di buon liquore:
piú ravvivar non possono
l’antico tuo vigore.
Perché la bella Fillide,
bionda, dai neri lumi,
si presto mi rapirono
invidiosi i numi;
e amici a te serbarono
la non curata vita?
Potea la pigra Lachesi
aver la tela ordita!
Gli Amor non piangerebbero
or, disprezzati arcieri;
né profanati Venere
vedrebbe i suoi misteri.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.