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IX

A Lesbia

(Capriccio).

  Lesbia, risveglia il fuoco
con i sabei profumi,
e di mirto prepara
incoronata l’ara
alli paterni numi.

  Il mio fratel germano
stringe la man d’Irene,
e veglia insidiosetto
giá sul gemente letto
l’impaziente Imene.

  Giá gli Amoretti ignudi
scherzan fra i lin fugaci:
chi prepara le bende,
e chi alternando accende
le tepidette faci.

  Gli Scherzi lascivetti,
del letto sul confine,
chiamano i dolci Baci
ad agitar vivaci
le seriche cortine.

  Sceglimi fra la greggia
un candido vitello:
coronagli la fronte
di mirto, e siano pronte
le bende ed il coltello.

  Dará lo sposo il colpo
fra l’uno e l’altro corno,
e liberá la sposa
la fronte setolosa,
speme del nuovo giorno.

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