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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Farsaglia1.djvu{{padleft:6|3|0]]indi con pieni voti venne aggregato al Sacerdozio. Si legò in appresso in matrimonio con Polla figlia di Pollo Argentario, donzella nobile, ricca, ed erudita, che gli fu d'aiuto nel ripulire i primi tre libri della Farsaglia. Non potè però sottrarsi all'odio di Nerone divenuto sfrenato e crudele. Il motico fu l'imprudenza del Poeta nel contrastare all'ambizioso Imperadore la gloria della Poesia. Imperocchè facendo egli recirare la Niobe nel Teatro di Pompeo, Lucano all'improvviso si pose a cantare l'Orfeo, e dai Giudici ne riportò la palma. Dopo questo fatto denigrando Nerone la fama de' suoi versi, che v'aggiunse un divieto di non più recitare cantilene poetiche, si gittò il mal avveduto Poeta dalla fazione Pisoniana, entro nella congiura, e acculato ne riportò l'impunità colla barbara mercede di palesare fra la tortura la madre: ma fur vane le promesse, e nulladimeno venne condannato a morire coll'arbitrio di far scelta della qualità. Gli furono pertanto in un bagno caldo segare le vene, e fuori spicciando il sangue, allorchè s'avvide degli estremi periodi dalla languidezza di sue forze, ciò non ostante con animo intrepido e generoso pronunciò questi versi del lib. 3 del suo Poema.

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