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112 | ercole luigi morselli |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Favole per i Re d'oggi.djvu{{padleft:116|3|0]]Fa le scale come briaco, tira il paletto, spalanca la porta, si stropiccia gli occhi, li rifissa su quel biancore, e grida: — La tempesta! La tempesta! Non c’è più una spica dritta! non c’è più niente per me nel mondo!
Ma no! contadino. Guarda meglio. Qualcosa è rimasto in piedi in mezzo al campo.
Tu credi che solo le fate sian sogno. No anche il tuo grano è sogno; anche il tuo pane è sogno. Solo quella è realtà vera.
Va. Inginocchiati. Sentirai che ti dirà: — Vivi e risemina.
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