< Pagina:Favole per i Re d'oggi.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
128 ercole luigi morselli

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Favole per i Re d'oggi.djvu{{padleft:132|3|0]]

UNA BUONA DENTATA


Certi cacciatori di frodo trovarono un giorno sperduto e mal ridotto assai, un povero maialetto roseo, proprio color dell’aurora, con sulla groppa una mezzaluna bianca.

Furono tutti d’accordo e se lo portarono alla loro capanna per ingrassarlo.

Il maialetto camminò di buona voglia, ma appena arrivati sentì subito qualcuno domandare: Quando ce lo mangiamo? — e si impensierì. Chi aveva fatto la domanda era uno che puzzava di sego lontano un miglio e si vantava di poter trapassare la pancia di una mosca con la punta dei suoi baffi.

— Adagio, adagio — brontolò una voce roca di sonno, che usciva insieme al fumo di pipa, di sotto un enorme pelliccione — lo dirò io, quando sarà tempo.

— Se uno deve dirlo, mi pare che questo debba essere io in persona che ho avuto l’idea di portarlo qua! — sorse a dire il più grasso e rubicondo di tutti, rompendo una bottiglia di birra vuota, contro lo spigolo della tavola: bravata alla quale teneva moltissimo, sebbene ormai non spaventasse più nessuno.

Uno secco secco, lungo lungo, che appena arrivato s’era disteso supino e a gambe larghe, nel miglior posto, con le mani affondate nelle immense tasche da

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.