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60 | ercole luigi morselli |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Favole per i Re d'oggi.djvu{{padleft:64|3|0]]alla fine arriviamo a scoprirla e a ficcarvi la nostra tromba!
« Non è dunque figlia di Sapienza, la nostra Perseveranza?
« Ed è madre di Felicità, poi che per essa tutte quelle cose che il mondo predilige e più gelosamente custodisce, noi discopriamo e gustiamo!...»
Proprio in questo momento la dicitrice, inebriata forse dalla sua stessa eloquenza, si avvicinò troppo al mio orecchio, e io, senza considerare i grandi meriti suoi, le diedi una manata così potente che la mandai dritta dentro a uno scaffale della mia libreria.
Manco a farlo apposta, per sua somma sventura capitò proprio nel palchetto delle grammatiche dove un ragno passa beatamente la vita.
La povera mosca resta presa alla rete, e il ragno le è sopra d’un salto, dimenando la sua pancetta rotonda.
Mi lasci morire così? — mi gridò la mosca disperata.
Ma io non le risposi nemmeno, tanto mi piacque di veder premiata la taciturna e nascosta Perseveranza del ragno, il quale non corre, non briga, non s’agita, non s’imbranca, cerca il silenzio e sopratutto si studia di non dar noia a nessuno.
Fa e aspetta, il ragno; come il povero favolatore.