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favole per i re d’oggi 83

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XLII.


IL ROSSORE


Non avevo mai veduto un camaleonte così triste! Mi gli feci vicino e con buona grazia gli chiesi perchè vivesse in tanta disperazione.

Senza levarsi l’ugne di sul capo, il povero camaleonte mi disse così il suo gran dolore: «Oh! incontentabile natura nostra! Oh! raffinata crudeltà di Chi ci ha creati così! A tutti gli animali Egli ha dispensato infiniti beni, ma siffatti, che agli altri paiono beni, a chi li possiede no. Poi ancora a ciascuno ha confitto nel core come un pruno d’acacia, il desiderio irresistibile di un bene che non ha, e che non avrà mai!... Così mentre tutti Lo esaltano per gli infiniti beni che a piene mani ha riversato sul mondo, il cuore di ognuno si lacera nel pianto per il desiderio inutile di quel bene che non ha.... e che non può avere!

«Ora vedi: noi camaleonti siamo da tutti invidiati, e anche da voi uomini, per la facilità grande che abbiamo, di cangiar colore a seconda de’ luoghi e de’ tempi. Ed è vero infatti che noi prendiamo mille colori. Ma c’è un colore che voi facilmente

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