< Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
152 | terzo intermezzo |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:158|3|0]]
DAMA
- Signore, a Lei m’inchino
CAVALIERE
La musica è dolcissima, è splendido il festino.
(Si avvicinano ballando)
Doman sarò lontano, ti stringo in fantasia
Sul cor, ti bacio gli occhi, ti do l’anima mia.
(Si allontanano)
Ballar bisogna e ridere, avendo a gola il pianto.
DAMA (ironicamente)
Sì, sì, ballare e ridere; siamo felici tanto!
(Riverenze)
CAVALIERE
M’inchino a Lei, signora.
DAMA
- Signore, a Lei m’inchino.
Che grazia, che malizia nel trillo del violino!
(Si avvicinano)
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.