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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:169|3|0]]còn infilò senz’altro la scala buia, venne su soffiando, aggrappandosi alla ringhiera, sostando ad ogni tre scalini.
— Senti il bestione — disse forte dall’alto la voce aspra della signora Vasco.
— Sarà andato al caffè, già, signor bestia — diss’ella sporgendo dalla ringhiera l’allampanata figura, il secco viso bilioso. — Quanto ci vuole a tirar su quella pancia? Oh Dio, dottore, scusi per carità, credevo che fosse mio marito.
— Niente, signora Carlotta — rispose Marcòn, pacifico. — E fuori di casa quell’altra pancia?
La signora Carlotta corse a vedere, ritornò subito dicendo che Vasco era nel suo studio, e vi accompagnò il notaio.
— Zanetto — diss’ella spalancando l’uscio — guarda il dottore... Eh, vado vado — soggiunse, perchè il dottore si