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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:176|3|0]] esteriore decoro, convinto non potere ormai riuscire che di afflizione e gravezza alla mia moglie amorosa, non che al figlio dilettissimo, io...»

Lo scrittore s’era fermato qui. Seguiva uno spazio in bianco. Più sotto si leggevano queste altre parole:

«Condotto in questa mia vecchiaia a miserevoli strettezze, e confidando che la Divina Provvidenza si compiacerà, come dal profondo del cuore ne la supplico, togliermi prontamente questa troppo salda vita, grave alla mia famiglia, presso che incomportabile a me, ringrazio la virtuosa mia moglie di tutto il bene che mi volle e fece, benedico il mio figliuolo dilettissimo, e prego tutti a voler conservare buona memoria di me.

«Se in settantotto anni di onesta e laboriosa vita, io ho in qualche misura bene meritato del mio paese natio, spero

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