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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:181|3|0]]chiavi, ed ella non aveva altro caffè. Allora il povero uomo, avvezzo da cinquant’anni a quel caffè pomeridiano, lo offerse con un gesto a Marcòn, che ringraziò e allungò sorridendo le mani al vassoio, malgrado gli occhiacci della serva.
— Comanda che ne pigli un altro al botteghino? — chiese costei al suo padrone. — Devo anche uscire, adesso.
— No, Tonina, no — sospirò Vasco, dolcemente. — Piuttosto fate un po’ di fuoco qui.
La serva si mise all’opera, ma forse pensando ad altro, per cui Marcòn, dopo due tre occhiate oblique, dopo due o tre sordi brontolii gutturali le disse:
— Cara lei, si sbrighi.
In quel punto la fiamma brillò e la donna si alzò dal caminetto, prese il vassoio dispettosamente e se ne andò