Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
176 | eden anto |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:182|3|0]]sbattendo l’uscio con un colpo tale che Marcòn fece «ohe!».
— Senta — diss’egli poi. — Faccio, naturalmente, il mio interesse, ma son di carne anch’io, ho cuore e mi ripugna di venire a certi passi con una degna persona come Lei. Guardi se non ci potessimo accordare amichevolmente. Ella ha forse qualche oggetto prezioso, qualche gioiello di famiglia, non so, delle argenterie...
Vasco lo considerò un poco, cacciò la destra nello sparato della camicia, e dopo avervi frugato alquanto, ne la trasse con una medaglina d’argento che fece vedere al Marcòn, quindi alzò ed allargò le braccia; tutto questo in silenzio.
— E quadri? — chiese Marcòn.
— Oh Dio, quadri! Il ritratto di mia moglie. Buono, per questo, buono. Le dirò. Ma è della Carlotta.