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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:187|3|0]]pochi studi che ho potuto fare. Ma se Lei mi crede capace di voler frodare i creditori, eccolo là il libro, se lo prenda, se lo porti via.
— Ma non intende, caro avvocato, — esclamò Marcòn — che Lei mi deve ringraziare? Di un libro in quello stato prendere duemilacinquecento lire?
Ciò detto, Marcòn prese l’Ariosto.
— Avvocato, servitor suo — diss’egli.
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Vasco non seppe alzarsi, nè articolar parola, nè fare un cenno. Era come istupidito e non si mosse che al terzo appello dell’hippopotamus maior incagliato con la sua preda sulla porta.
— Cos’è questo imbroglio*? — brontolava colui girando e rigirando inutilmente la maniglia dell’uscio. — Cos’è