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182 | eden anto |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:188|3|0]]questa faccenda? La scusi, avvocato. Favorisce, avvocato? Avvocato, dico!
L’hippopotamus minor capitò barcollando, si studiò inutilmente di aprire e mise quindi il naso alla toppa, esplorò. L’altro gli pendeva sopra, enorme, palpitante di aspettazione.
— È chiuso per di fuori — mormorò Vasco rialzandosi. — La donna ha forse dato un colpo troppo forte e allora succede spesso così.
— Suoni — disse Marcòn.
Vasco suonò due, tre, quattro volte. Nessuno comparve. Marcòn diede allora una tale strappata al campanello che ruppe il cordone.
— Adesso è finita sospirò l’avvocato.
— Chiami! Gridi! — esclamò l’altro. Il pover’uomo ritornò all’uscio, vi appoggiò la testa e si provò di metter fuori un po’ di voce, ma non aveva fiato.