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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:198|3|0]] della memoria gli generò poi un dubbio bizzarro, materia di stupore ancora e di meditazione profonda: come mai avesse potuto proporsi, anche un solo istante, di morir volontariamente. Pensò, pensò, non intese, sorrise di sè stesso. E qui il suo spirito intenerito passò a considerar la bontà e la grandezza di Dio, giunse a poco a poco al barlume di quest’altra idea che la Provvidenza faceva a lui, come al suo Ariosto, la grazia di sciogliersi in calore e luce, tranquillamente.

Qualcuno bussò all’uscio, e non udendo rispondersi, lo aperse pian piano con un timido «è permesso?»

— È permesso, avvocato — ripetè, entrando, quel prete che da tanto tempo era in traccia di lui. Pensò che Vasco, di cui vedeva la mole oscura, si fosse appisolato.

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