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200 | quarto intermezzo |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:206|3|0]]{| |-
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Qual tratto avria vendetta,
Tempo già fu, di noi.
Eccovi i fiori in fretta.
Bello così ballare
Come si balla noi,
Pian piano, dolcemente,
E non sudar, soffiare.
Pigliarsi un accidente.
Dolce ballar così
Sul fresco prato a sera
Con te che ridi qui,
Vezzosa primavera.
Tra l’una e l’altra gota,
Un bacio, a mio vedere,
Meglio posar si suole.
Ah, tale usanza ignota
A le tue labbra fiere
Non insegnar mi duole.
Io come posso ballo
E sospirando fallo.
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Porgetemi il mazzetto.
Dolce così ballare
Come si balla noi,
Ridendo, pianamente;
Il cor non s’infiammare,
Non perdere la mente.
Dolce ballar così
Sul fresco prato a sera
Or che odorosa è qui
Tepida primavera.
O l’una o l’altra gota
Baciatemi, messere.
Come gavotta vuole.
M’è vostra usanza ignota;
Amabil cavaliere
Baciar così non suole.
Ballate com’io ballo
Che piè non metto in fallo.
Lasciate il sospirare,
Follia ch’è stata è stata;
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