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236 | pereat rochus |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:242|3|0]] campestri, isole d’un immenso piano che va da colline più lontane alle alpi, e sfuma a levante nei vapori del mare invisibile. Il semplice cappellano della signora Carlotta viveva solo nel convento come un sacerdote del silenzio, contento della magra prebenda, contento di predicare a più non posso nella sua chiesetta, di esser chiamato il giorno a benedire i fagiuoli e la notte ad assistere i moribondi, di coltivarsi le viti con le proprie mani; contento di tutto, insomma; anche della serva, una brutta zitellona sui quarant’anni, a talento della quale mangiava, beveva e vestiva rassegnatamente, senza scambiare con essa dieci parole l'anno.
— Se la mando via — diceva tra sè, passando fra le alte siepi della stradicciuola che sale dalla via maestra a San Luca — è un danno, è un disonore per