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242 | pereat rochus |
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— La predica, eh? La predica, la predica — ripeteva l’altro, macchinalmente, guardando il fuoco e pensando. Senta — conchiuse — facciamo così. Ho visto che in salotto c’è penna, carta e calamaio. Lei si accomoda lì e scrive le Sue chiacchiere. Io, intanto, se per Sua buona grazia mi permette, mi prendo un boccone, perchè sono sedici ore che non assaggio cibo. Quando abbiamo finito si parla.
Don Rocco pareva poco persuaso sulle prime; ma quanto era focoso nell’eloquenza sacra, altrettanto era impacciato nella profana. Non seppe che contorcersi e metter qualche sommesso grugnito di dubbio; dopo di che, l’altro tacendo sempre, si alzò dalla sedia più stentatamente che vi si fosse invischiato.
— Vado a vedere — diss’egli — ma ho paura che troverò poco. La serva...