< Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

pereat rochus 267

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:273|3|0]]

Il professore, veduto don Rocco, si piantò sulle gambe aperte, e, giunte le mani dietro alla schiena, si diede a dondolar silenziosamente il capo e le spalle a destra e a sinistra sorridendo con un misto indescrivibile di condoglianza e di canzonatura. Il povero don Rocco lo guardava anche lui, taceva anche lui, sorrideva ossequiosamente, rosso come un pomodoro,

— Tutto, che? — disse finalmente il professore, interrompendo la sua mimica e facendosi serio.

— Tutto — rispose don Rocco, sepolcrale. — Non ne han lasciato un sorso.

— Corpo! — esclamò l’altro, soffocando una risata; e si fece avanti.

— Niente niente, sapete, figlio — diss’egli con improvvisa bonarietà. — Datemene una presa. — Niente — prose-

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.