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pereat rochus | 269 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:275|3|0]] tile. Li levò alla ficaia pittorescamente acquattata sotto il campanile, nell'alto angolo fra il portone e il vecchio convento.
— Solo per quel fico! — soggiunse. — Non è bello? Non dice la poesia d’un mezzogiorno d’inverno, tepido, quieto? E una parola di dolcezza, d’innocenza lieta, che tempera la severità delle mura sante. Bello!
Don Rocco guardava il suo fico come se lo vedesse per la prima volta. Gli voleva bene, ma non ne aveva mai sospettate tante qualità.
— Fa i fichi piccoli — diss’egli con la voce d’un padre che ode lodare il figlio presente, ne gode, e dice qualche parola ruvida perchè quegli non invanisca, per nascondere la propria commozione. Poi invitò il professore a restar servito in casa.