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pereat rochus | 271 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:277|3|0]] tinuò l’altro. — Io so, conosco, credetemi; di posti beati come questo non ve n’ha un altro in tutta la diocesi.
— Eh, per me!... — fece don Rocco. Il professore Marin si fermò.
— A proposito! — diss’egli. — La contessa Carlotta mi ha parlato. Caro don Rocco, dico! Spero bene che non faremo sciocchezze, eh!
Don Rocco si guardava trucemente i piedi.
— Diamine! — proseguì l’altro. — Qualche volta è un tomo la Carlotta, ma stavolta, figliuolo caro, ha ragione. Sapete che io parlo schietto. Voi siete solo a non conoscerle queste cose. Uno scandalo, figliuolo. Tutto il paese che grida.
— Non ho mai udito, non ho, — borbottò don Rocco.
— Ma ve lo dico io! E la contessa ve l’ha detto più d’una volta.