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278 | pereat rochus |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:284|3|0]] Rocco udì la cosa non senza soddisfazione; si spiegava ora perchè non fosse venuto.
— Chi sa — si arrischiò a dire — che sia andato via, che non ritorni più. Allora ecco che finiscono anche queste chiacchiere. Non Le pare?
— Sì, caro — rispose il professore intendendo la mira del discorso — ma voi conoscete la signora Carlotta. Oramai, che il Moro vada o resti, per lei non rileva. Bisogna licenziare la Lucia.
Don Rocco non parlò più e il professore nemmeno. Il primo accompagnò l’altro fino ai cipressi della chiesa, si fermò a guardargli dietro fino a che scomparve in fondo alla stradicciuola e tornò sospirando a casa.
Più tardi, mentre, curvo sotto il ferraiuolo, attraversava col lume in mano il corridoio che mette al coro di S. Luca,