< Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

liquidazione 323

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:329|3|0]]

mi accontenterò se un confratello del mio stampo me li prende per qualchecosa meno di Chérie, per un giuoco di pazienza, per una scatola di frasi da comporre odi alcaiche, supponga. È ancora troppo? Piglierò gl’Inni Sacri del Manzoni, che non valgono più niente, e facciamola finita.

Ho pure delle vecchie lenti da presbite, per osservare le cose e le anime. Veramente sono in forse di spezzarle per uno scrupolo di coscienza. Dopo averle adoperate un pezzo in buona fede, m’è venuto il dubbio amaro di non so quale occulta falsità nel cristallo. Che non sieno del tutto acromatiche mi pare impossibile; tuttavia, passi! Si può credere che abbiano preso il colore del mio spirito. Sarebbe un piccolo guaio. Una goccia d’alcool e io le garantirei perfettamente e per sempre oggettive a

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.