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un'idea di ermes torranza 63

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:69|3|0]]e i fiori, non poteva turbare il cuore della giovine signora; la quale correva con esso il solo pericolo di offenderlo quando bisognava posare una delicata parola fredda sulle sue effervescenze troppo giovanili. Avea ben pensato a lui tante volte con affetto, povero Torranza; non era mai stata assediata come ora dalla sua immagine. Proprio nello spegnere il lume le era venuto in cuore il nome strano Ermes; e subito avea veduto l’uomo, la barba bianca, l’abito nero, la gardenia all’occhiello. Si fermò involontariamente per una foglia che cadeva in lenti giri, davanti a lei; e ripensò come lo aveva riveduto in sogno, i versi dolcissimi che le aveva letti, la divina musica che aveva suonato stendendo la mano sul piano senza toccarlo. Venendole meno la vivezza del ricordare, a poco a poco le voci lontane per la

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