< Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
68 un'idea di ermes torranza

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:74|3|0]]un formicolìo freddo al viso; e non potè articolare parole.

— Pur troppo — disse monsignore agitando la tazza in giro per sciogliere lo zucchero rimasto al fondo. — Mancato, sì, poi... — Vuotò la tazza e soggiunse sospirando: — Iersera, alle undici e mezzo.

Bianca perdette un momento la vista, ma oppose all’emozione un voler violento, un impeto, quasi, di collera, e vinse. La signora Giovanna la vide farsi pallida pallida e fu per alzarsi sgomentata; una rapida occhiata dura di sua figlia la fermò sull’atto. Le signore Dalla Carretta, che conoscevano certi maligni epigrammi corsi a Padova sulle fiamme senili di Torranza, si guardarono alla sfuggita e tacquero.

Intanto il canonico raccontava che Torranza s’era posto a letto due o tre

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.