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un'idea di ermes torranza | 71 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:77|3|0]]Beneto non permise che la finisse così, in un silenzio burrascoso.
— Monsignore parla benissimo — disse egli — e mi meraviglio di voi che non le abbiate mai capite, certe cose.
— Basterebbe l’affare dello spiritismo — osservò a mezza voce il vecchio conte Dalla Carretta, rivolgendosi con un sorrisetto al canonico, per confortarlo.
— Euh! — disse questi, alzando gli occhi e le sopracciglia. — Io non parlo.
Una zitellona della compagnia chiese, facendo l’innocente, se Torranza fosse proprio spiritista. Il canonico, che non voleva parlare, si sfogò. — Spiritista fanatico, era. Aveva una biblioteca di pubblicazioni tedesche, francesi, inglesi, americane sullo spiritismo. Stava traducendo un libro di un certo Fechte o Fochte o Fichte, pieno di quelle minchionerie.