Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
un'idea di ermes torranza | 81 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:87|3|0]]vulse. Vi trovò uno scritto e una fotografia. Ravvisò tosto la barba bianca, l’abito nero, il fiore all’occhiello; lui insomma, Ermes Torranza.
Sentiva di dover leggere subito, non ci vedeva, non sapeva che si facesse, andava per la camera con la lettera in mano cercando a tastoni una candela che non v’era. Abbrancò un cerino sul suo tavolino da notte e l’accese. La fiammella mise un picciol lume sul legno lucido e sul crocefisso di bronzo, un gran buio nella camera. Bianca s’inginocchiò, macchinalmente, e lesse, sempre ginocchioni, lo scritto che segue:
Padova, 26 ottobre 1879.
«Cara, non si turbi, non si sgomenti; legga questa lettera come io la scrivo, con la tranquillità più serena. Non è niente; il vecchio codino Torranza,
Fedele | 6 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:87|3|0]]