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86 un'idea di ermes torranza

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu{{padleft:92|3|0]]viva, depongo la penna, Vi guardo, Vi guardo, un’ultima irragionevole lagrima mi cade e si perde per sempre, come lo merita. Addio, addio!

Ponete questo ritratto nel vostro salotto di Padova.

Ermes Torranza».


— Sì, sì, sì — singhiozzò Bianca appassionatamente. — Tutto! — Si chiuse il viso tra le mani, promise a Torranza, con uno slancio del cuore, che avrebbe appagato tutti i suoi ultimi desiderî e pregò, senza parole, per esso.

Cadendo quell’impeto di fervore, il suo pensiero si assopiva, si perdeva, senz’avvedersene, in un altro campo. Ella non pregava più; aperte le mani, guardava la fiammella del cerino, si sentiva tornar nel cuore le conversazioni avute con Torranza sui misteri d’oltre la tomba.

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