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prefazione

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Questo Diario è un atto d’accusa; e insieme al suo valore di documento storico e psicologico esso acquisterebbe un rilievo educativo se ogni lettore avesse buona memoria e scorrendone le pagine sinceramente interrogasse se stesso e il proprio passato, se ognuno si convincesse che l’amore per la libertà si misura solo quando essa è in pericolo, verità tanto lapalissiana quanto ignorata. Scrivendolo, l’autore non pensava certo alla pubblicazione; nei ritagli di tempo o in brevi minuti prima del sonno egli fissava fatti pensieri incontri, sottraeva alla dispersione un materiale grezzo, quale sussidio della memoria per eventuali elaborazioni, e infatti l’ispirazione vitale del Diario fu poi Versata in Angelica, ma anche così nudo e frettoloso esso è l’opera d’uno scrittore, ogni parola del quale, scritta o pronunciata, può resistere al tempo. Pur senza il fren dell’arte, molte di queste pagine, scritte a matita e non rilette, entrano di pieno diritto nel dominio dell’arte, specie ove Leo abbozza velocemente tipi di questori, agenti, ospiti, compagni di scuola, figure vive e respiranti che non usciranno più dalla memoria del lettore.

Uno scrittore è restio a mettere in mano di altri i propri manoscritti non riveduti, come una


    XIV

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