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leo ferrero

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ferrero - Diario di un privilegiato, Chiantore, 1946.djvu{{padleft:78|3|0]]fonate e le scene del papà coi poliziotti, e i Commissari che vengono e vanno, ma uggia quanto più il tempo passa. Tutti sono nervosi, papà è di pessimo umore. Uscire coi questurini che gli galoppano dietro non vuole: passeggiare in giardino con tutti quegli occhi fissi su di lui, lo snerva: non esce più. Gli amici non osano più nè venire, nè telefonare, nè scrivere. La cuoca continua a fare la spia, ma è furiosa contro di noi del male che ci fa. Il portinaio non parliamone. E’ un vero brigante toscano, intelligentissimo, senza senso morale, fa mille mestieri sospetti oltre che il portinaio e il giardiniere, e per quanto la polizia non si occupi di affari di ordinaria amministrazione, non gli accomoda affatto di avere agenti ad ogni ora del giorno in portineria. La cameriera, (sedici anni), civetta coi poliziotti.


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