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108 | fiabe e leggende |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu{{padleft:112|3|0]]
Retroceder non vuole; non può, forse!
Repente
Gli appare il Fauno.
Orrore!
Gli si schiara la niente,
Riconosce il palazzo dove Bella ha incontrato
E chiesta al padre.
È questo il portico incantato
Per cui passò, premendo il suo braccio di neve,
Braccio di fata, ahi lasso! di una piuma men greve...
Scorser due lustri appena, ed era l’ora istessa!
Come splendean le faci! Con che fronte dimessa
Qual per pudore inconscio, accanto alla sfacciata
Nudità di quel Fauno era colei passata!...
Quel Fauno!...
Ah! fuggi, fuggi, misero conte Alvaro!
A sollevar le nubi del tuo passato amaro
Non sei solo qui dentro... fuggi... un mister qui regna...
Di tremuli vapori l’aria fosca si impregna...
Par profumi l’ambrosia!
Miracolo!
Che avvenne?
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