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Querce ed olmi e abeti e frassini,
In ferace abbracciamento,
Sotto il vento,
Si movean come un sol albero;
E alle nubi, augusta e folta,
L’ampia volta — era guancial.
E, disotto, eran rigagnoli
Zampillanti in vaghi suoni
Pei burroni;
E, con gesti da cadaveri,
Tronchi fracidi riversi,
E cospersi — d’alghe e fior.
Eran templi d’erba e d’ellera,
Gallerie di clematiti.
Foschi siti;
Trasparenze glauche ed umide,
D’ombre tremule rabeschi.
Toni freschi — e toni d’or.
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