Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
i due poeti | 25 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu{{padleft:29|3|0]]
Pareva un dell’Iliade,
Tanto era grande in viso;
Certo avea viste l’epoche
Dei palesati arcani.
Stette, ed alzò le mani;
I due si inginocchiarono,
E quell’immenso stuolo
Fu tutto muto e immobile
In un momento solo.
— Dalle regioni eteree,
Dai sempiterni campi
Dove i Ver sono océani,
Dove le Idee son lampi,
Piova su te, miserrima,
Cieca turba, la luce:
È Amor che ti conduce!
È il divino carnefice
Che han questi due nel core!
È Amor che guida al tumulo,
Sia gioia o sia dolore! —
Disse: e, il manto sciogliendone,
Scoperse a lor due piaghe,
4 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu{{padleft:29|3|0]]