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i due poeti 25

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Pareva un dell’Iliade,
Tanto era grande in viso;
Certo avea viste l’epoche
Dei palesati arcani.
Stette, ed alzò le mani;
I due si inginocchiarono,
E quell’immenso stuolo
Fu tutto muto e immobile
In un momento solo.

  — Dalle regioni eteree,
Dai sempiterni campi
Dove i Ver sono océani,
Dove le Idee son lampi,
Piova su te, miserrima,
Cieca turba, la luce:
È Amor che ti conduce!
È il divino carnefice
Che han questi due nel core!
È Amor che guida al tumulo,
Sia gioia o sia dolore! —

  Disse: e, il manto sciogliendone,
Scoperse a lor due piaghe,


4

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